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L'attacco chimico di Khan Shaykhun è un episodio avvenuto il 4 aprile 2017 durante la guerra civile siriana. Un attacco aereo e il successivo rilascio di gas (forse presente in depositi negli obiettivi colpiti, oppure sganciato da aerei siriani filo-governo-Assad) ha causato l'avvelenamento di alcuni civili siriani in una zona controllata dai ribelli. Si tratta dell'ultimo attacco chimico avvenuto in Siria dopo quello di Ghūṭa nel 2013.

Attacco chimico
di Khan Shaykhun
Stato SYR
Luogo Khan Shaykhun
Data 4 aprile 2017
Tipo Attacco chimico
Morti 72-100+[1][2]
Responsabili Non accertati
  • Sospettato il governo di Assad
    (ipotesi sostenuta dagli Stati Uniti)[3]


Eventi[]

Il 4 aprile 2017 alle ore 6:30 (ora locale), un raid aereo a Khan Shaykhun, in una zona controllata dai ribelli nel nordovest della Siria, ha sganciato un attacco chimico sui civili facendo piovere bombe di gas sarin. Tra le vittime c'è un alto numero di donne e bambini.[4] Secondo le testimonianze, i sintomi presentati dai centinaia di civili sono stati vomito e schiuma alla bocca. Oltre le numerose persone decedute, si contano più di 400 feriti. Sono state bombardate anche alcune strutture sanitarie in zona.[5]

Conseguenze[]

Gli Stati Uniti hanno incolpato dell'accaduto il governo di Assad nonostante il disarmo di armi chimiche avvenuto nel 2013 da parte dell'allora presidente Barack Obama. Allo stesso tempo il governo siriano ha totalmente negato il coinvolgimento.[6] A difesa del regime di Assad è scesa la Russia, sua alleata. il 7 aprile, il Presidente americano Donald Trump lancia 59 missili sulla base aerea siriana da cui è partito l'attacco chimico. Questo evento causa non pochi malumori tra gli alleati di Assad che minacciano di reagire ad un qualsiasi altro affronto degli Stati Uniti verso la Siria.[7] Secondo il Presidente russo Vladimir Putin, quella di Donald Trump è stata un'azione premeditata ed ha annunciato la sospensione dell'accordo con gli americani per la prevenzione degli incidenti e la sicurezza nello spazio aereo siriano. Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha definito quello di Trump come un atto di aggressione intollerabile, che prova più di un milione di volte quanto sia giusto che la Corea del nord continui il proprio programma nucleare.[8] Il Primo Ministro italiano Paolo Gentiloni invece, ha definito la risposta degli Stati Uniti come “proporzionato nei tempi e nei modi” e giustificato dal crimine di guerra compiuto dalla Siria.[9]

Note[]

Voci correlate[]

  • Guerra civile siriana
  • Attacco chimico di Ghūṭa

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Fonti[]




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